NOI STIAMO CON I DISABILI (3/6/2016 - 13° TORNEO ULTRAS "FRANCESCO PER SEMPRE") |
Noi stiamo con i disabili. Non e’ la solita strofetta buona per riempire la bocca del cervello ipocrita di qualcuno, non e’ il buffetto dato al ragazzo piu’ sfortunato. Ne abbiamo pieni i coglioni di passerelle dei buoni propositi, di soggetti buoni a “rasserenare” la rabbia altrui, buoni a distribuire elemosine, di scherzare sulla pelle di chi e’ gia’ stato condannato dalla natura ad una vita difficoltosa rispetto a quella degli altri. Non ci nascondiamo dietro a un dito. Iniziative come queste noi le organizziamo per denunciare e aiutare e non ci frega niente di apparire migliori agli occhi di qualcun’altro, lo “status” di buoni o cattivi e’ una problematica che non ci riguarda. Noi siamo noi stessi e basta: con la stessa forza con la quale spingiamo una carrozzina siamo pronti ad aprire la testa a qualcuno. Questa serata nasce per dare un contributo, il nostro, che non potra’ che essere una goccia nel mare, di fronte alle difficolta’ che le famiglie dei disabili della nostra citta’ sono costrette ad affrontare quotidianamente. Il taglio da parte del comune ha privato tante, troppe di queste famiglie, di un sostentamento economico. Per questo l’invito a “TERAMO SOLIDALE”, l’associazione che attraverso una raccolta di fondi ha cercato di tappare almeno in parte la falla che si e’ creata nella vita dei disabili e delle loro famiglie. L’associazione “CARROZZINE DETERMINATE” che a Teramo vede come rappresentante il nostro Enzino, denuncia da tempo la carenza di strutture che permettano ai disabili di muoversi liberamente in citta’, piu’ volte presi in giro, dai “promettitori” di professione dell’amministrazione cittadina, da questi signori preoccupati dei loro decori visivi, dei loro pratini, dei loro muri puliti, salvo poi dimenticarsi completamente del decoro che riguarda il benessere dei cittadini tutti e della parte piu’ debole in particolare, che non puo’ permettersi di attraversare la citta’ senza rischiare di cadere o, alla peggio, finire sotto una macchina, che non ha accesso a strutture di pubblica fruibilita’ (e non parliamo della pizzeria o del pub, per quanto anche qui la fruibilita’ dovrebbe essere garantita a tutti, ma dell’ufficio sociale del comune, per esempio). Questa serata quindi non ha l’obiettivo di distribuire ipocriti sorrisi, ma dare una mano nel nostro piccolo e provare a guardare la nostra citta’ per una sera dal sedile di una carrozzella ed uscire piu’ consapevoli, perche’ con la consapevolezza di tutti si crea coscienza collettiva e con una forte presa di coscienza si ha la volonta’ di cambiare cio’ che non e’ giusto. |
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