“Vorrei morire di domenica” |
FONTE:Sport People |
Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, classe 1954, più semplicemente conosciuto come Sócrates, con indosso la maglia della Fiorentina (una delle più belle e indimenticabili casacche del Calcio italiano, col giglio-effe stilizzato) in cui giocò per una sola stagione (1984-85) molto tribolata per via di problemi fisici che non gli consentirono di esprimersi ai livelli del proprio potenziale e della propria popolarità. Figlio di un oriundo dell’Amazzonia, molto povero ma appassionato di letteratura e classici greci, da qui il nome che gli fu dato, fu incentivato proprio dal genitore ad affiancare alla carriera di talentuoso calciatore in erba, anche quella scolastica, che lo portò attraverso l’università al conseguimento della laurea in medicina. Per questo era soprannominato “il Dottore” e durante la sua esperienza italiana un quotidiano parlò di lui come del “Dottor Guevara del Futebol”, chiaro riferimento al mitico comandante Che e al suo essere al contempo rivoluzionario e medico. Comunista e fortemente anti-capitalista, Sócrates era un sostenitore dell’autogestione anche nello spogliatoio – cosa che tentò di attuare pure a Firenze ma con scarsi risultati – e gli riuscì, durante la dittatura militare, quando giocò nel Corinthians (squadra di San Paolo del Brasile) in cui, insieme ai suoi compagni, esibiva addirittura magliette con sopra stampate frasi in favore della democrazia. Quest’esperimento, conosciuto come Democrazia Corinthiana è ricordato, ancor’oggi, con grande affetto in tutto il Brasile. |
Luca “Baffo” Gigli |