Dal 30 aprile 2011 non era potuto più andare allo stadio. Dopo la gara tra Cesena ed Inter era stato accusato (assieme ad altre due persone) di aver aggredito e picchiato alcuni tifosi interisti all’uscita tra gradinata e curva mare. Da allora era stato colpito da un Daspo (provvedimento che obbliga alla firma durante le gare di calcio) lungo 3 anni. Delle ultime settimane invece l’archiviazione. Con il pubblico ministero che ha preso atto di nuove prove portate dalla difesa dei tifosi cesenati (l’avvocato Riccardo Luzi).Adesso un 30enne cesenate potrà tornare al Manuzzi per la prossima stagione sportiva. Chi invece è accusato di essere stato con lui al momento dell’aggressione dovrà addirittura presentarsi davanti alla Cassazione per essere riabilitato.Il fatto. Fine gara “teso” al Manuzzi. Il Cesena “vede la salvezza” fino ad una decina di minuti dalla fine quando è avanti 1-0 contro i campioni d’Italia uscenti dell’Inter. In pochi minuti gli ospiti ribaltano il risultato prima della fine. Tra curva e distinti, all’uscita, s’accende la tensione. Alcuni supporter nerazzurri vengono picchiati da almeno 3 persone di Cesena, che rubano loro una maglia e delle sciarpe. I Daspo. In pochi giorni tre tifosi, indicati come ultras del Cesena, vengono additati come autori del raid. Uno in particolar modo, 30enne, viene anche indagato penalmente per rissa aggravata. Tutti e tre i 30enni cesenati vengono dotati di Daspo dalla Questura con esclusione dalle manifestazioni sportive per 3 anni ed obbligo di firma ogni qual volta il Cesena gioca. La difesa. Tutti sostengono di essere estranei ai fatti. «Fin dal primo momento abbiamo detto come vi fosse stato un errore di persona – spiega l’avvocato Luzi – ma è servito tempo per chiarirlo. Sono state svolte indagini difensive. Ascoltati testimoni, raccolti tabulati telefonici ed altro per spiegare come il mio cliente dalla posizione più grave sotto il profilo delle accuse fosse estraneo ai fatti. Alla fine è stato disposto un nuovo confronto fotografico con i tifosi interisti aggrediti. Che non hanno riconosciuto il loro aggressore scagionando il cesenate dalla posizione più grave ad inchiesta. A quel punto il pm Marco Forte, molto onestamente e lealmente, ha archiviato la posizione del 30enne. Di conseguenza anche il Daspo è stato revocato, visto che a suo carico non c’è più il procedimento penale che è stato archiviato». |