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Il Gigi Riva egiziano osannato dal popolo odiato dal regime

 

FONTE:il dubbio

 

Mohammed Abutrika, ex capitano e centrocampista della nazionale egiziana, nel mirino del regime egiziano. Per Al Sisi è un terrorista

 

«È probabilmente il più forte calciatore al mondo con una laurea in filosofia ed è sicuramente il più grande calciatore della storia a non aver mai giocato in Europa o in Sud America» scriveva di Mohammed Abutrika il giornalista di Times Gabriele Marcotti. Era il 15 giugno 2009, in piena Confederations Cup in Sudafrica, e Abutrika, capitano e centrocampista della nazionale egiziana, aveva sfornato due assist nella sconfitta contro il Brasile per 4 a 3. Fu probabilmente quello il suo picco più alto di notorietà all’estero fino a due giorni fa, quando il governo egiziano lo ha inserito nella lista dei terroristi con l’accusa di finanziare i Fratelli Musulmani. Abutrika, che si è ritirato dal professionismo nel 2013 e attualmente è in Gabon per commentare la Coppa d’Africa, nega ogni coinvolgimento, ma rischia il divieto di espatrio e la confisca del passaporto e dei beni.
Non è la prima volta che “Il Mago” ( o “Il Santo”) finisce nel mirino delle autorità, dopo il contro- golpe che ha riportato al potere i militari con il generale al- Sisi. Nel maggio 2015 la compagnia turistica Asshab Tours fu chiusa dalla commissione governativa creata due anni prima da al- Sisi per scovare uomini e soldi della Fratellanza, bandita dal Paese. Il proprietario della compagnia era accusato di essere un Fratello Musulmano e Abutrika, che anche in quel caso negò qualsiasi affiliazione, ne era azionista. La magistratura ha decretato lo sblocco dei suoi beni solo nel giugno 2016, cosa che secondo il suo avvocato non è mai avvenuta.
Nato nel 1978, il 7 novembre come Gigi Riva, Abutrika ha trascorso quasi tutta la sua carriera nella squadra cairota dell’al- Ahly, è stato premiato quattro volte come calciatore africano dell’anno, è il recordman in carica di gol segnati nelle qualificazioni per la Coppa del Mondo e nella Caf Champions League, la Champions League africana. Capitano e trascinatore della sua squadra, è anche il calciatore con più gol all’attivo nei derby de Il Cairo, oltre a essere stato testimonial della Pepsi. Abutrika è ambasciatore del World Food Program contro la povertà, ha più volte partecipato a eventi di beneficenza con Ronaldo e Zidane e non ha mai negato la sua faccia a campagne sociali del governo egiziano. Nei discorsi pubblici e nel suo account Twitter Abutrika, noto per la sua forte religiosità, fa spesso riferimento al Corano: «L’Islam affronta la povertà con la zakat ( donare una parte dei propri beni ai più poveri, ndr). Noi dobbiamo aiutare i più poveri il più possibile, per non farli sentire alienati nella loro società» ha detto da ambasciatore del WFP. La solidarietà e l’aiuto alle classi più deboli della società è uno dei pilastri anche dell’azione politica dei Fratelli Musulmani.
E probabilmente Abutrika sta pagando il prezzo del suo impegno. Nella Coppa d’Africa del 2008, Abutrika festeggiò un goal mostrando la maglietta con la scritta «supporto per Gaza» da 10 giorni vittima di un blocco israeliano. La Fifa lo reguardì, senza sanzionarlo, e per mesi i ragazzini di Gaza festeggiarono in strada ogni suo goal. Ancora più eclatante la sua presa di posizione sulla strage di Port Said dell’ 1 febbraio 2012, quando 74 tifosi dell’al- Ahly ( tifoseria molto politicizzata) morirono per mano dei tifosi rivali dell’El Masry. Abutrika, che portò in braccio negli spogliatoi un giovane tifoso moribondo, annunciò il ritiro dal calcio finché non fossero stati individuati i colpevoli. Dopo l’arresto di 73 persone tornò sui suoi passi per «onorare la memoria dei tifosi caduti». Ciò che al- Sisi non gli perdona è l’essersi pubblicamente schierato a favore di Muhammed Morsi nella campagna elettorale del 2012. Da quando Morsi è caduto Abutrika non ha più trovato pace, se non nell’affetto dei suoi tifosi: «Non credo che un uomo con il suo carattere possa fare qualcosa contro l’Egitto.
Finché il governo non proverà le accuse io continuerò a sostenerlo» ha detto Mido, un altro grande del calcio egiziano. All’annuncio del governo, i due hasthag di Twitter più popolari in Egitto sono subito diventati “Abutrika non è un criminale” e “terrorista dei nostri cuori”: il Mago ha ancora il suo pubblico.

 

Andrea Milluzzi