Ogni volta che escono i calendari, le partite che "cerchiamo" prima, sono quelle contro nemici e amici, quindi logico che Parma - Sampdoria del 21/10/12 era attesa, perchè da due anni non c'incrociavamo sul campo con gli amici blucerchiati e l'ultima volta qui a Parma ci furono gravi problemi di ordine pubblico, causati però dalle forze dell'ordine, impegnate in gran numero dal ministro Maroni, al fine di far rispettare il divieto di trasferta e di amicizia imposto in settimana! In quell'occasione come tutti saprete, la polizia manganellò all'entrata della Nord, gratuitamente ed indistintamente, donne, ragazzi, normali tifosi, gente ignara di certe logiche di potere, che non capiva un tale dispiego di forze dell'ordine per una partita tra gemellati, scrivendo così una pagina nera nella storia della Parma calcistica. A distanza di due anni circa, un mesetto fa arriva la notizia di un amichevole tra il Parma e la Samp, quale miglior occasione per rispolverare quel tifo libero messo in soffitta dall'osservatorio, allora vai di bandiere e striscioni, tamburi e giri di campo insieme, un bell'antipasto di tifo libero, e poi tutti insieme a bere e a festeggiare, non solo Ultras, ma anche tifosi, giornalisti, giocatori e dirigenti, non Boys e UTC, ma Parma e Samp, unite da quel filo che lega gli Ultras delle due città. Ci premeva sottolineare il fatto che in amichevole i tifosi, in questo caso sampdoriani, fossero liberi di venire a Parma senza nessuna restrizione, poi un mese dopo per l'osservatorio questi stessi tifosi diventavano pericolosi e come successo nel novembre 2010 gli fosse vietata la trasferta. Noi nel nostro modo di essere non ci siamo mai emarginati, abbiamo sempre lavorato in modo da cercare d'aprirci in maniera corretta e costruttiva nei confronti del nostro circondariato, abbiamo cercato di dialogare con istituzioni, media, società, spezzando così quel sistema che vuole mettere intere categorie l'una contro l'altra, nascondendo così il vero nemico da combattere dietro ad una cortina di stereotipi tanto cara al sistema politico italiano. Lo scorso anno, quando uscì il protocollo d'intesa legato alla tessera, dava speranza per le trasferte, bastava mettere un settore a disposizione come succedeva l'anno prima, dopo le approvazioni delle 2 società e delle due questure, la palla pensavamo passasse all'osservatorio, il quale sistematicamente bocciava tutto e tutti, senza però rendere pubbliche le sue decisioni; nel corso della trasferta di Novara abbiamo voluto cercare di capire non tanto chi aveva bloccato la trasferta, ma piuttosto come, senza però ottenere risposte specifiche in materia. Si arriva poi ai giorni nostri, con Maroni fuori dal ministero, con l'attuale ministro Cancellieri disposta apparentemente ad aprirsi al dialogo ma attenta nel mettersi contro qualcuno, con molte tifoserie piegate alla tessera, con molte società che han cessato di creare i settori ospiti no TDT, dimenticando in soffitta il protocollo che c'illudeva di poter seguire la propria squadra in trasferta. Noi nella nostra lotta non abbiamo desistito, abbiam continuato a lavorare a livello locale, piuttosto che colpire un nemico immaginario, allora eccoci qua a chiedere al Parma il settore per i no TDT, la Samp a far le per sottolineare l'ennesima ingiustizia della tessera, eccola inattesa la notizia più insperata dell'anno, due parole che risuonano come un boato ad un gol: TRASFERTA LIBERA!!! Non sappiamo cosa sia successo, non sappiamo cosa abbia portato la questura di Parma a schierarsi contro l'Osservatorio, ma sappiamo che il babbo della tessera, il sig. Massucci non l'ha presa bene, ha parlato di errore, di un qualcosa che non ha funzionato, lui che sostiene che gli stadi vuoti portano sicurezza, ma la verità è che non sa cosa si è perso... (alla faccia del nostro striscione “che il buon senso sia d'esempio, trasferte libere per tutti”). Si è perso una città piena di tifosi che camminavano fianco a fianco, si è perso i ristoranti del centro cittadino pieni zeppi, si è perso un Bar Gianni esaurito in ogni ordine di posto da tre ore prima della partita sino a due ore dopo, si è perso il direttivo del centro di coordinamento venuto a condividere con noi il pre-partita, si è perso una curva sud tutta blucerchiata con metà coloratissima di bandiere, l'altra molto meno, vi lasciamo immaginare quale delle due fosse quella tesserata e quella no, si è persa probabilmente la faccia di chi ha contato l'incasso a fine gara, (sa com'è sig. Massucci quello che lei chiama errore per il Parma è stato un guadagno di 60000 euro circa, ce ne fossero di errori così), si è perso il sorriso della città di Parma in una domenica baciata dal sole che ha segnato la risposta a quello che in questa città dovrebbe essere il nostro esempio di vivere il calcio. Ci son stati due rigori, decisioni arbitrali discusse, non abbiamo visto una lite in campo o fuori, non c'è stata una valanga di trasmissioni per vedere e rivedere se Mirante andava espulso o no, non ci son state dichiarazioni al veleno, nulla di tutto questo; c'è stato il gioco del calcio come la gente lo vuole e a Parma domenica scorsa ne abbiamo dato l'esempio TUTTI, ognuno nel proprio campo e se proprio dobbiamo fare una critica, la facciamo a noi stessi, impegnati di più nel festeggiare la giornata piuttosto che nel sostenere la squadra, con una curva "appesantita" e poco grintosa. In un calcio che sta andando a rotoli, la gente ha bisogno d'emozioni, vuole poter essere libera e divertirsi, noi nella nostra città, in maniera unitaria ne abbiamo dato esempio, ognuno nel proprio ruolo nel rispetto degli altri, un'altro calcio è possibile e su questo Parma deve farsi un applauso, non noi Ultras, ma tutti gli altri, chi ha saputo abbattere i propri muri del pregiudizio seguendo il nostro esempio, il calcio deve tornare ad essere uno sport per la gente da stadio, sono loro la linfa vitale di questo sport, qui a Parma lo hanno capito tutti, speriamo di non rimanere soli in questa battaglia. |