Sparatoria e un morto sull'Asse mediano, la strada di collegamento tra i comuni a nord di Napoli. L'uomo ucciso -Andrea Adzovic, nato ad Aversa, nomade di 21 anni, padre di tre figli - era a bordo di una Opel Kadett di colore grigio che, intorno alle 5 del mattino, non si è fermata all'alt ad un posto di blocco effettuato da una squadra di Polizia giudiziaria del compartimento di Polizia Stradale. Secondo la ricostruzione della Polizia gli occupanti della Opel -quattro - hanno tentato di speronare due auto della Stradale ferme al km. 10 dell'Asse mediano (un ispettore e due agenti hanno riportato lesioni) e avrebbero risposto al fuoco delle forze dell'ordine. Il nomade rimasto ucciso nella sparatoria è stato poi abbandonato in fin di vita dai complici all'ospedale di Giugliano, dove i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. I familiari del ventunenne ucciso e alcune decine di rom dell'accampamento di Ponte Riccio a Giugliano si sono recati all' ospedale «San Giuliano,» dove è spirato il ventunenne colpito in una sparatoria con la polizia stradale. Il giovane, secondo la polizia stradale, potrebbe aver partecipato insieme ai tre complici a una rapina avvenuta all' alba ad un distributore di benzina sulla SS 372 nel territorio di Puglianello (Benevento). Qui quattro banditi, con marcato accento straniero, hanno rapinato 1000 euro e stecche di sigarette con la minaccia di una pistola. I carabinieri, che indagano sulla rapina, non confermano al momento l'ipotesi investigativa. «È morto come un cane... Bisognava per forza usare le armi? Sono sconfortato, dico di più indignato». A parlare è Mirko Suleynonovic, lo zio di Andrea Adzovic. «Se mio nipote aveva commesso dei reati era giusto bloccarlo, portarlo in carcere e punirlo ma perchè è stato fatto fuoco. Ora tre bambini molto piccoli si ritrovano senza il padre», aggiunge Mirko impegnato all'Opera Nomadi dove fa l'operatore linguistico. Lui vive alla periferia di Roma dove ha acquistato un terreno e dove vorrebbe allestire un mercatino. «Ma i permessi non arrivano mai», dice sconsolato. Ed ora acquista abiti nel napoletano per rivederli nel Lazio e «nonostante sia tutto regolare con tanto di fattura si finisce per avere mille problemi». «Se ai giovani nomadi fosse offerta una possibilità di lavoro, un'occasione - aggiunge - certamente non commetterebbero degli errori». «Innanzitutto chiediamo che l'inchiesta non abbia pregiudizi anche se Andrea Hadzovic era pregiudicato». Lo scrive, in una nota, il presidente nazionale dell'Opera nomadi, Massimo Converso. Nella nota si chiede al ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri di fare presto chiarezza sulla dinamica di quanto accaduto all'alba a Giugliano. A Giugliano, terza città della Campania - 120 mila abitanti - ci sarebbero circa 700 nomadi. Solo 200 però occupano case messe a disposizione dal Comune mentre gli altri 500 - tra cui tantissimi bambini - sono sistemati in alloggi di fortuna o vivono nei campi. E negli ultimi tempi si sono registrate anche tensioni con la popolazione locale. |