Desidero portare a conoscenza la mia vicenda di TORTURA DI STATO in CARCERE MEDIANTE PSICOFARMACI - con tanto di INDOTTA CRISI IPERTENSIVA - nel reparto "Il Sestante" di Le Vallette a Torino, guidato dal Dott. Elvezio Pirfo. Dovuta ad un palese scambio di cartelle anamnestiche col mio compagno di cella. Il sottoscritto č un incensurato in attesa di giudizio. Tra l'altro invalido oltre i 2/3 (80%): con tale invaliditā non sarei nemmeno dovuto entrare in carcere. Ma anche se fossi stato colpevole lo Stato non ha diritto di tortura, ma obbligo di custodia. Questa assieme alla successiva vicenda del mio PESTAGGIO SQUADRISTA COPERTO DAL SINDACO E DAL MARESCIALLO del paesino di MONASTERO BORMIDA, con tanto di Sindaco che č venuto a dichiarare in Tribunale che IO DOVEVO ESSERE RINCHIUSO perchč pazzo, non ha spiegato il perchč ma lo ha detto e ribadito!!! QUESTA č una VICENDA che CONFERMA le storie di CUCCHI ed ALDROVANDI, in particolare quella di Cucchi: LO STATO NON TIENE IN NESSUN CONTO LA VITA di chi č sotto custodia. SONO SOPRAVISSUTO, VOGLIO TESTIMONIARE ED HO TUTTO DOCUMENTATO! TUTTO!!! Occorre mettere fine alla Giustizia Sudamericana ed all'impunitā dei poliziotti e di certi personaggi che gravitano nel sottobosco dei Tribunali e delle carceri - Avvocati e Periti -. Sono sopravvissuto perchč sono un bestione ed ho fatto arti marziali, ho un fisico che era d'acciaio, anche se ero giā invalido all'80% per Depressione Maggiore ed attacchi di panico - causa incidente a 20 anni -. La mia vicenda RIBADISCE QUELLA DI CUCCHI e conferma che la Giustizia Italiana ha 2 vie, una veloce e spietata, con maltrattamenti compresi, per i poveracci, una inconcludente che tutela i ricchi. |