Il calcio riprenderà questo fine settimana in Germania. Ci siamo quasi dimenticati che i giocatori si stavano preparando al ritorno sui campi. La Bundesliga è la prima competizione calcistica europea a riprendere da quando i campionati sono stati sospesi per l’emergenza Covid-19. Allenamento adattato, hotel distanti, personale in isolamento, partite a porte chiuse, attrezzature vietate per l’allenamento…l’atmosfera della “fase 2” cambia radicalmente molte cose alle quali eravamo abituati.
Si potrebbe immaginare che i sostenitori più accesi abbiano fretta di vedere di nuovo il pallone che gonfia la rete, alimentando le loro conversazioni con notizie più fresche. Martedì, tuttavia, circa 370 gruppi organizzati di 150 club europei di numerosi Paesi (tra i quali Italia, Spagna, Francia, Germania, Portogallo, Belgio, Bulgaria), su iniziativa italiana, hanno pubblicato un comunicato stampa per esercitare pressioni sulle autorità europee affinché i campionati non riprendano.
Un testo, per la sua natura e il numero di firmatari, unico nella storia del movimento ultras italiano e continentale .“È la prima volta che ciò accade in Europa, specialmente su questa scala. I gruppi ultras rivali hanno messo da parte le loro inimicizie per difendere i valori comuni al fine d’impegnarsi in una resa dei conti con la UEFA e le rispettive leghe nazionali “, analizza Sébastien Louis, storico e autore del libro “Ultras, gli altri protagonisti del calcio”. |