I MORTI VANNO RISPETTATI BLOCCATE TUTTI I CAMPIONATI!
La sospensione dei campionati nel marzo scorso e le conseguenti limitazioni dovute alle problematiche del Covid 19 ci hanno portato a fare diverse considerazioni sul futuro stesso di questo gioco e del movimento ultras. Sappiamo da tempo che il nostro gioco, quello che abbiamo imparato ad amare fin da bambini ha perso la sua passione, il suo coinvolgere il popolo nella sua laica liturgia a scapito del profitto e del business eppure abbiamo continuato a crederci, a pagare con la diffida l’amore sviscerale per questo gioco ma a tutto c’è un limite. Oggi stiamo assistendo al colpa di grazia del sistema verso il gioco del pallone. La decisione di voler riprendere i campionati di calcio ci lascia perplessi per più di un motivo. Molti si chiederanno a cosa servono le nostre considerazioni visto che il nostro campionato è stato definitivamente sospeso, però non possiamo far finta di niente verso l’ennesimo scempio del calcio moderno. Partiamo dalla considerazione che si sta giocando una partita interna tra il Governo e la Federazione. Grande interlocutori interessati della vicenda sono le grandi sponsorizzazioni e il fatto che l’industria calcio rappresenta il quarto fatturato della nostra nazione. I presidenti, Lotito su tutti, premono per la ripresa, altrimenti una sospensione fatta dalla FIGC comporterebbe la restituzione dei proventi previsti dalle sponsorizzazioni, molti dei quali sono stati messi a bilancio e questo comporterebbe un forte debito per molte società. Si spera quindi in un intervento statale che blocchi i campionati, la federazione non avrebbe nessuna colpa e i fatturati resterebbero, anzi si chiederebbe allo Stato un forte intervento pubblico. E questo è solo una parte della partita. C’è poi una questione morale, come si può pensare di giocare specialmente in Lombardia visto le numerose vittime del virus e con il fresco ricordo delle bare trasportate dai militari nei vari cimiteri? Che senso avrebbe un goal, una vittoria, una partita? E poi sai che retorica l’eventuale dedica alle vittime. Si dimostreranno commossi solo per difendere il loro profitto! E inoltre, che senso avrebbe una partita di calcio senza pubblico, senza tifo. Ne abbiamo l’esempio in Germania. Ventidue pupazzi che si muovono nel silenzio totale, che non si abbracciano dopo i goal però sono a contatto fisico nelle aree di rigore… l’assurdo! Credono che siamo tutti tonti che non capiamo cosa si nasconda dietro queste decisioni. E come succede da anni il movimento ultras diventerà per l’ennesima volta la cavia di una repressione che poi si estenderà in altri ambiti della società. Non bastava aver accusato i tifosi di essere i colpevoli della diffusione del virus dopo la partita tra Atalanta e Valencia, adesso le tre testate giornalistiche sportive insieme a Corriere della sera e Repubblica si stanno facendo promotori della proposta di riapertura degli stadi però senza gli ultras. Capienze ridotte e distanziamenti sociali. E siccome l’ultras è l’emblema della socializzazione e dell’aggregazione di conseguenza si dovrà adattare alle misure restrittive e rinunciare a tifare. Disegno vecchio il loro, la trasformazione degli stadi in teatri… ora hanno pure la scusa della pandemia per accelerare nel loro intento. Siamo preoccupati da quello che può accadere in futuro però non vogliamo arrenderci e lanciamo un appello a tutte le tifoserie, a tutti gli sportivi ed a tutti coloro che amano questo sport.
BOICOTTIAMO QUESTO CALCIO!
Mettiamo da parte il tifo per le nostre squadre del cuore e iniziamo a contestare chi vuole ricominciare a giocare. Basta con le scommesse, bisogna disdire eventuali abbonamenti a tv private, bisogna lasciarli soli con il loro calcio marcio. Rispediamo al mittente le vittorie a tavolino che senza una vera e eguale riforma sono destinate solo ad aprire processi con ricorsi su ricorsi. Noi abbiamo accettato senza problemi la decisione di giocare la finale a data da destinarsi nonostante i sacrifici fatti per arrivare ad essere una delle due squadre di coppa migliori dell’intera nazione e siamo pronti a rifiutarla di giocare se questa si terrà in futuro senza pubblico e senza ultras. Speriamo che tante tifoserie capiscano che solo cambiando questo calcio si potrà salvare quel che resta del nostro movimento che è stato e sempre sarà la nostra vita.
PER UN ALTRO CALCIO POSSIBILE…. LOTTIAMO INSIEME |